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    I BAMBINI NEL MONDO
e il loro rapporto con il cibo


La terra, oggi, nonostante il continuo aumento della popolazione , potrebbe produrre una quantità di alimenti sufficiente per sfamare tutti i suoi abitanti , ma milioni di persone patiscono la fame e molti muoiono per mancanza di cibo.

Le più rilevanti cause all’origine del problema “fame nel mondo” sono: la disomogenea distribuzione delle risorse, la siccità, l’esaurimento del terreno, l’abbandono dell’agricoltura e la cattiva pianificazione.


Distribuzione eterogenea delle risorse
alimentari:alcuni paesi hanno risorse in abbondanza o, in ogni caso,i mezzi economici per procurarsele, mentre altri mancano sia di prodotti agricoli sia di mezzi economici per comprarli.Questo porta in molti casi a sprechi di alimenti:il costo dei trasporti e il calo dei prezzi a volte non rendono conveniente neppure la raccolta della produzione agricola.

Siccità:molte aree ai limiti dei deserti sono soggette a periodi di siccità anche prolungati, che fanno calare drasticamente la produzione agricola, insufficiente per sfamare tutta la popolazione.


Esaurimento del terreno
per lo sfruttamento troppo intenso: in alcune regioni le aree vengono coltivate usando l’acqua presa da pozzi che, non più riforniti dalle piogge, si esauriscono in breve tempo lasciando il territorio deserto .In molte zone, la poca erba che riesce a crescere viene distrutta dal bestiame, lasciando il terreno nudo.


Abbandono dell’agricoltura:
in parecchie zone del mondo i contadini lasciano la terra da cui non riescono più a ricavare il sufficiente sostentamento, anche perché le derrate alimentari importate (spesso proprio per dare aiuto alla popolazione affamata) provocano l’abbassamento dei prezzi ,rendendo il lavoro agricolo non più conveniente.Si ha quindi  una migrazione verso le città alla ricerca di lavori più proficui e l’abbandono dell’attività agricola.

Cattiva pianificazione dell’agricoltura statale : in molte nazioni arretrate, a fianco di zone agricole rimaste a livello di sussistenza, sono state create vaste piantagioni con coltivazioni a monocoltura altamente meccanizzate destinate all’esportazione, che nella maggior parte dei casi sfruttano troppo il terreno, mentre non contribuiscono a soddisfare il fabbisogno locale.    

 

Netto appare il contrasto tra un Nord del mondo dove si trovano i Paesi più industrializzati, con una popolazione che dispone di molte risorse e un Sud che, ad eccezione di Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica, vede crescere la popolazione molto più rapidamente delle risorse prodotte da un’economia spesso basata sull’agricoltura di sussistenza e sull’esportazione di materie prime.

Il legame tra Nord e Sud è costituito da un rapporto di subordinazione del Sud al Nord, che affonda le sue radici  nel colonialismo e nei nuovi problemi posti dalla globalizzazione.