Nella pallavolo ci sono tre
fondamentali:
Il muro e l'attacco
sono azioni secondarie, importanti ugualmente per lo
svolgimento di una partita, ma da alcuni sono definiti
fondamentali. Ogni fondamentale, alcuni maggiormente,
altri meno, è diviso in varianti che ne differenziano
l'esecuzione.
Per distinguere i vari modi di
respingere la palla nella terminologia odierna del campo di
gioco, viene definito "palleggio" il passaggio effettuato con
le mani e "bagher" quello eseguito con le braccia. Quando il
passaggio viene indirizzato allo schiacciatore, viene chiamato
"alzata".
Uno dei fondamentali nella
pallavolo è il palleggio. Nella pallavolo il palleggio ha
il solo scopo di passare la palla, poiché non essendoci la
possibilità di toccare due volte consecutive la palla, si
ha sempre bisogno di un compagno che la rimandi nel campo
avversario.
In generale, il palleggio è uno
dei fondamentali più importanti in quanto si impostano con
esso quasi tutte le azioni d'attacco e di contrattacco. Di
tutti i tipi di passaggi è il più agevole, anche se è
facile commettere un fallo, perché si esegue sopra la
testa permettendo attraverso le dita di controllare il
pallone. A livello tecnico, il palleggio si effettua
portando le mani sopra la fronte, in modo tale che i
pollici e gli indici formino una figura simile ad un cuore
rovesciato. Contemporaneamente il resto della mano avvolge
la palla e gli arti inferiori in coordinazione delle
braccia flettendosi danno, al rilascio del pallone, la
forza desiderata.
Ad un buon livello agonistico la
maggior parte delle alzate è "in sospensione", vale a dire
saltando senza toccare terra al momento del palleggio, al
fine di velocizzare il gioco e spiazzare il muro
avversario, ma anche perché il primo tocco risulta spesso
troppo alto e vicino a rete per rimanere con i piedi a
terra.
Bagher
La tecnica del bagher consiste nel respingere il pallone
con la parte radiale o con la parte interna delle braccia
unite. Quando nel 1952 sono apparse le prime respinte a
braccia unite si è parlato di "salvataggio" non potendo
classificare bene il colpo. Sono stati i cecoslovacchi ad
usare per primi la tecnica delle braccia unite per
respingere i palloni che arrivavano a grande velocità: le
braccia venivano messe sotto la palla, come una scavatrice
(nella loro lingua bagher, per cui il gesto ha poi
assunto tale denominazione). Quando il "bagher" è
indirizzato all'alzatore si chiama "appoggio". A seconda
delle varie direzioni in cui si muovono le braccia si avrà
il bagher in avanti o quello laterale
Quando
il pallone in arrivo ha una velocità limitata, si
accompagna il bagher utilizzando anche le gambe, in modo
da imprimergli la forza necessaria per spostarlo. Quando
invece il pallone in arrivo è molto forte come in
ricezione su una battuta in salto o in difesa per
contrastare una schiacciata, il bagher si utilizza come
piano di rimbalzo, stando praticamente immobili, in quanto
la velocità va attutita o comunque limitata. L'uso del
bagher è legato alla ricezione della battuta, alla difesa
e in qualsiasi altro tocco dove la palla è troppo bassa
per essere palleggiata o schiacciata. Il fondamentale del
bagher prevede una posizione di gambe piegate per la
successiva spinta, schiena dritta o piegata a seconda
della situazione e di braccia mobili, ferme o con gomiti
piegati a seconda dell'intensità, della velocità e forza
del pallone.
Alcune varianti sono il "bagher
in rullata" e il "bagher in tuffo", necessari per
raggiungere palloni troppo lontani per posizionare le
gambe correttamente.
Battuta
Si chiama "servizio" il colpo netto che mette in gioco la
palla inviandola nel campo avversario. Il servizio deve
essere effettuato, entro 8 secondi dal fischio di
autorizzazione del primo arbitro, con una mano o con il
braccio dopo che la palla è stata lasciata o lanciata in
aria dalla mano. Nel gioco della pallavolo il servizio ha
un'importanza capitale in quanto il giocatore al servizio
può mettere in difficoltà la ricezione avversaria in
maniera tale che la propria squadra possa avere maggiori
possibilità di conquistare il punto mediante il muro o con
il contrattacco. Il punto può essere conquistato già con
il servizio e in questo caso prende il nome di ace.