La storia del tatuaggio...
Il tatuaggio è stato impiegato presso moltissime culture, sia
antiche che contemporanee, accompagnando l'uomo per gran parte
della sua esistenza; a seconda degli ambiti in cui esso è
radicato, ha potuto rappresentare sia una sorta di carta
d'identità dell'individuo, che un rito di passaggio, ad esempio,
all'età adulta.
Tatuaggi terapeutici sono stati ritrovati sulla Mummia del
Similaun (ca. 3300 a.C.) ritrovata nel 1991 sulle Alpi italiane,
altro ritrovamento con tatuaggi anche piuttosto complessi è
quello dell'"uomo di Pazyryk" nell' Asia centrale con complicati
tatuaggi rappresentanti animali. Tra le civiltà antiche in cui
si sviluppò il tatuaggio fu l'Egitto ma anche l'antica Roma,
crocevia di civiltà, dove venne vietato dall'imperatore
Costantino, a seguito della sua conversione al Cristianesimo
("Non vi farete incisioni nella carne per un defunto, né vi
farete tatuaggi addosso. Io sono il Signore" Levitico 19.28'). È
peraltro da rilevare che, prima che il Cristianesimo divenisse
religione lecita e, successivamente religione di Stato, molti
cristiani si tatuavano sulla pelle simboli religiosi per marcare
la propria identità spirituale.