REGOLAMENTO

Campo da gioco

Le partite di pallanuoto si svolgono in specchi d'acqua, solitamente piscine. In partite ufficiali il campo dove si disputa l'incontro deve essere conforme alle norme FINA. Nella pallanuoto maschile la distanza tra le due linee di porta deve essere compresa tra i 20 e i 30 metri. Il campo deve essere largo almeno 10 metri e non superare il limite di 20 metri. Per le partite femminili, invece, il campo deve essere lungo 25 metri e largo 17 metri.

Nelle competizioni FINA il campo per le squadre maschili deve essere lungo 33 metri e largo 20 metri, mentre per le squadre femminili le dimensioni del campo restano invariate. Per le partite di entrambi i sessi l'acqua deve avere una profondità minima di 1.80 metri in tutti i punti della piscina.

Lungo il perimetro del campo devono essere presenti, contrassegnati da colori diversi e ben visibili durante la partita, dei segnali che indichino le linee di porta e di metà campo (segnali bianchi), la linea dei 2 metri (segnale rosso), la linea dei 5 metri (segnale giallo).


Porte


Un tiro in porta

La porta è lo strumento che delimita la linea che la palla deve attraversare per segnare un punto; durante una partita di pallanuoto ne vengono impiegate due, una per ogni squadra. Queste sono formate da due assi verticali, dette montanti, e una orizzontale posizionata sopra di esse, la traversa. Il tutto deve avere una tinta unica di colore bianco. Il galleggiamento delle porte è dovuto a una sezione apposita posizionata sotto di esse.

Le porte, per essere omologabili, devono comprendere una lunghezza di 3 metri tra un montante e l'altro, la traversa deve essere posta a 90 centimetri dal pelo dell'acqua e la rete deve essere attaccata sia ai montanti che alla barra trasversale in modo da chiuderne completamente lo specchio.


Pallone



Il pallone da pallanuoto, usato anche nelle varianti dello sport, è caratterizzato dalla sua superficie molto ruvida, che permette una più agevole presa utilizzando un'unica mano, nonostante le discrete dimensioni del pallone.

Nel corso della storia il pallone usato in questa disciplina ha subito delle frequenti modifiche. Inizialmente, nel XIX secolo, si utilizzava una palla di gomma, che venne poi sostituita dal pallone di cuoio usato nel calcio; questo, assorbendo l'acqua, diveniva però eccessivamente pesante. Così, nel 1936, James Smith, un allenatore di pallanuoto, progettò un pallone che era dotato di una camera d'aria gonfiabile e di un rivestimento in tessuto di gomma. Inizialmente rosso, il pallone diventò giallo per acquisire visibilità, per venire poi dotato in epoca moderna di una striscia centrale colorata.

Il pallone da pallanuoto pesa 400-450 grammi ed è gonfiato a una pressione relativa di 90-97 kPa (13-14 psi) per gli uomini e 83-90 kPa (12-13 psi) per le donne. La circonferenza dei palloni è di 68-71 cm per gli uomini e di 65–67 cm per le donne.



Durata del gioco

La durata di una partita è di quattro periodi, ognuno di 8 minuti effettivi. Per ottenere un cronometraggio effettivo il tempo viene fermato ad ogni fallo, gol e timeout. Il cronometro viene fatto ripartire nel momento in cui la palla lascia la mano del giocatore che ne effettua la rimessa in gioco. È presente un intervallo di due minuti tra il primo e il secondo periodo e tra il terzo e il quarto, mentre sono previsti cinque minuti di pausa tra il secondo e il terzo periodo.

Se al termine dei tempi regolamentari in una partita dove è richiesto un risultato definitivo il punteggio è ancora di parità, dopo una pausa di cinque minuti si disputano due tempi supplementari, ognuno di tre minuti, con un intervallo di due minuti tra il primo e il secondo. Se anche al termine dei tempi supplementari il punteggio è di parità si procede con i rigori.


Falli, scorrettezze e sanzioni disciplinari


Un rigore dai cinque metri

Nella pallanuoto si effettua una principale distinzione dei falli: i falli semplici e i falli gravi.

I falli semplici non comportano sanzioni disciplinari, ma una punizione a favore dell'avversario. Si considerano falli semplici quelli che ostacolano o impediscono in qualche modo la libera circolazione di un avversario che non detiene il possesso della palla. Inoltre sono considerate falli semplici altre infrazioni al regolamento, come mettere completamente il pallone sott'acqua (detto palla sotto), toccare il pallone con entrambe le mani contemporaneamente (portieri esclusi), respingere la palla con il pugno chiuso (portieri esclusi), partire prima del fischio dell'arbitro, spruzzare in faccia all'avversario, nuotargli sopra, proteggere la palla in modo scorretto o mantenere (sia come singolo che come squadra) il possesso palla per più di 30 secondi senza tirare nella porta avversaria. Inoltre è considerato un fallo semplice quando il portiere supera la linea di metà campo.

I falli gravi comportano l'espulsione di chi li commette; un giocatore espulso deve recarsi nell'apposita zona chiamata in gergo pozzetto e non partecipare al gioco per venti secondi. Alla terza espulsione il giocatore non può più rientrare in campo. Si considerano falli gravi lo sferrare intenzionalmente calci o gomitate all'avversario, strattonarlo, trattenerlo o affondarlo. Inoltre è considerato un fallo grave commettere un fallo semplice con l'intento di evitare un probabile gol avversario.

Esistono inoltre altre due categorie di falli rientranti nella categoria dei falli gravi che comportano punizioni più severe, nelle quali rientrano ad esempio lo sferrare intenzionalmente calci, pugni, testate, gomitate o similia all'avversario, dette gioco violento e brutalità. Il gioco violento o la brutalità comportano l'espulsione immediata e definitiva del giocatore che le ha commesse e nel caso della brutalità un tiro di rigore contro la squadra del giocatore che ha commesso il fallo che sarà costretta a giocare con un uomo in meno per quattro minuti effettivi. Inoltre la brutalità comporta una squalifica per almeno un turno del giocatore sanzionato e una ammenda automatica per la sua squadra. La severità nel sanzionare il fallo brutale deriva proprio dalla volontà di evitare la violenza in questo gioco già molto agonistico.

Viene assegnato il tiro di rigore dai cinque metri quando un difensore compie un fallo grave all'interno della linea dei cinque metri interferendo con una chiara occasione da rete. I difensori che fiancheggiano il tiratore al momento del rigore gli devono stare ad almeno due metri di distanza. Il giocatore, posizionato sulla linea dei cinque metri con la palla appoggiata sull'acqua accanto a lui, al fischio dell'arbitro deve immediatamente afferrarla e concludere a rete.